IL BULLISMO DALLA SCUOLA AL LAVORO: COME IMPARARE A GESTIRLO
Il 7 febbraio 2023 si celebrano la giornata mondiale contro il bullismo e cyberbullismo e il Safe Internet Day, momenti topici per ogni luogo di lavoro ed ogni sistema scolastico.
La lotta al bullismo e al cyberbullismo dovrebbe diventare una priorità per ogni scuola e luogo di lavoro. Gli interventi contro questi fenomeni devono essere integrati nella cultura scolastica, coinvolgendo non solo i singoli studenti, ma anche il personale, i genitori e la comunità. La prevenzione è la chiave per ridurre l’impatto negativo del bullismo e del cyberbullismo sulla vita dei giovani e la promozione di una cultura della rispetto e della inclusività sono fondamentali per creare un ambiente di apprendimento sicuro e positivo. La Giornata Mondiale contro il bullismo e cyberbullismo e il Safe Internet Day offrono l’opportunità di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questi temi e di promuovere azioni concrete per prevenirli.
Con il termine bullismo s’intende un comportamento aggressivo intenzionale, ripetitivo e persistente da parte di un individuo (bullo) verso un altro (vittima) che non è in grado di difendersi. Il bullismo comporta un disequilibrio di potere e può causare danni psicologici e sociali alla vittima.
Le principali caratteristiche che permettono di definire un episodio con l’etichetta “bullismo” sono l’intenzionalità del comportamento aggressivo agito, la sistematicità delle azioni aggressive fino a divenire persecutorie (non basta un episodio perché vi sia bullismo) e l’asimmetria di potere tra vittima e persecutore.
Ci sono molte ragioni per cui alcune persone diventano bulli. Alcuni fattori possono essere associati a problemi personali o familiari, come la mancanza di attenzione o di supporto da parte dei genitori, la presenza di abuso o di violenza a casa, o difficoltà a scuola o nella vita sociale. Altri fattori possono riguardare la personalità o la psicologia del soggetto, come un bisogno di controllo o di potere sugli altri, la tendenza a reagire in modo aggressivo alle frustrazioni o la mancanza di empatia per gli altri. In alcuni casi, i bulli possono anche essere influenzati dal comportamento dei loro coetanei o dalla cultura in cui vivono.
È importante notare che non esiste una singola causa che determini il bullismo e che ogni caso può essere influenzato da molteplici fattori ma tendenzialmente acquisiti alcuni comportamenti da giovani sarà più facile ripeterli in fase adulta e sul lavoro.
La ISO 45003 è uno standard internazionale che fornisce linee guida per la prevenzione dei rischi psicosociali e, tra le altre cose, la gestione del bullismo sui luoghi di lavoro. Questo standard stabilisce una serie di requisiti per aiutare le organizzazioni a prevenire, rilevare e gestire il bullismo e il comportamento violento tra i dipendenti.
La ISO 45003 definisce il bullismo come un comportamento ripetitivo e negativo da parte di un individuo o di un gruppo di individui nei confronti di un altro individuo o gruppo, che può causare danni fisici o psicologici.
L’adozione di questo standard aiuta le organizzazioni a garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti i dipendenti, migliorando la loro salute e il benessere psicologico. Inoltre, questo standard fornisce anche un quadro per la gestione delle situazioni di bullismo, inclusa la formazione del personale e la creazione di procedure per la risoluzione delle dispute.
La mindfulness può essere un utile strumento per prevenire il bullismo e migliorare la gestione delle emozioni e delle relazioni interpersonali. La pratica di essere consapevoli e presenti nel momento presente può aiutare a sviluppare una maggiore autoconsapevolezza e autocontrollo, nonché a promuovere empatia e compassione verso gli altri. Inoltre può anche aiutare a ridurre lo stress e l’ansia, che possono essere fattori di rischio per il bullismo.
E’ stato dimostrato come una pratica continua può indurre modifiche neuroplastiche al cervello: ciò suggerisce che, attraverso la pratica regolare della mindfulness e altre pratiche di auto-miglioramento, è possibile cambiare le strutture e le funzioni del cervello, aumentare la resilienza e la capacità di gestire le emozioni in modo efficace.
Nello specifico la mindfulness potrebbe essere utile nella prevenzione del bullismo in diversi modi:
- Promuove l’autoconsapevolezza: aiutando a sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e pensieri, riducendo la propensione all’aggressività e al bullismo.
- Sviluppa l’empatia: aumentando la capacità di mettersi nei panni degli altri, riducendo la tendenza a discriminare e a prevaricare gli altri.
- Migliora la gestione dello stress, che può essere un fattore scatenante del bullismo.
- Promuove l’educazione emotiva: incoraggiando la comprensione e la gestione delle emozioni, e contribuendo a creare un ambiente educativo più positivo e inclusivo.
Questi aspetti possono essere insegnati e praticati attraverso esercizi di consapevolezza, focalizzazione sul respiro e concentrazione. È consigliabile introdurre la mindfulness in un ambiente sicuro e accogliente, dove gli studenti ed i lavoratori si sentano a proprio agio e possano esplorare queste tecniche in modo positivo.