LUCIO BATTISTI E…LE NEUROSCIENZE AFFETTIVE
80 anni fa, esattamente il 5 marzo del 1943, nasceva Lucio Battisti, una leggenda della musica italiana che con le sue canzoni immortali ha ispirato ed emozionato intere generazioni. Ed a proposito delle emozioni, tra le tante canzoni ho voluto soffermarmi sul suo capolavoro “Emozioni” e collegarlo alle più recenti ricerche sulla neurobiologia delle emozioni del prof. Richard Davidson (https://lnkd.in/dtpCFAFX).
PREMESSA
In generale, le emozioni non sono né positive né negative di per sé, ma sono delle risposte naturali e automatiche del nostro organismo ad eventi interni ed esterni. Tuttavia, alcune emozioni possono essere percepite come piacevoli e altre come spiacevoli, a seconda del loro contenuto esperienziale.
Rispetto alla distinzione tra emozioni e pensieri, si può dire che le emozioni sono degli stati interni che includono sensazioni fisiche, reazioni comportamentali e processi cognitivi, mentre i pensieri sono delle attività mentali che coinvolgono il linguaggio e la rappresentazione simbolica del mondo.
Inoltre, è importante sottolineare che tutte le emozioni hanno una funzione adattiva, ovvero ci aiutano a gestire le sfide della vita e ad adattarci all’ambiente. Ad esempio, l’emozione della paura ci aiuta a riconoscere i pericoli e ad attivare una risposta di fuga o combattimento.
Tuttavia, alcune emozioni possono diventare problematiche quando diventano eccessive, persistono per un lungo periodo di tempo o interferiscono con il nostro funzionamento quotidiano. In questi casi, è importante imparare a gestirle in modo efficace, ad esempio attraverso tecniche di regolazione emotiva come la mindfulness o la ristrutturazione cognitiva.
IL TESTO DELLA CANZONE
Ma facciamo un preambolo per i pochissimi che non conoscono il testo di Mogol e Battisti: la canzone “Emozioni” racconta l’esperienza di dover affrontare e gestire le emozioni intense che proviamo nella vita. Lo spettro delle emozioni umane è decisamente sfumato ed esistono emozioni che tutti noi abbiamo provato, a cui però spesso non abbiamo saputo attribuire un nome, ma un esame delle frasi di questa canzone sembra suggerire l’importanza di sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e di gestirle in modo costruttivo per raggiungere un equilibrio emotivo e una maggiore serenità interiore.
Questa canzone racchiude emozioni come tristezza, immaginazione, rabbia, sofferenza, amore e tante altre.
Ecco alcune parti del testo della canzone “Emozioni” di Lucio Battisti e come queste si collegano agli studi di Richard Davidson ed altri ricercatori sul tema delle neuroscienze affettive:
- la frase “Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare” ha a che vedere con l’immaginazione, ed esprime la sensazione di libertà e di leggerezza che si può provare quando si segue con lo sguardo un uccello che vola sopra di noi e ci si sente improvvisamente come trasportati via dal vento. Questa sensazione di leggerezza e di libertà richiama alcuni aspetti delle esperienze di flusso, descritte da Mihaly Csikszentmihalyi come uno stato mentale di completa immersione in un’attività che ci fa sentire al di là del tempo e dello spazio, concentrati solo sul presente e privi di distrazioni e preoccupazioni. Inoltre, alcuni studi condotti da Davidson e colleghi hanno evidenziato come l’esperienza di flusso possa avere effetti positivi sulla salute mentale e fisica, riducendo lo stress e migliorando l’umore.
- “E sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare un sottile dispiacere” descrive un’esperienza complessa di felicità e tristezza allo stesso tempo. La felicità è rappresentata dallo sdraiarsi sull’erba, una sensazione di comfort e di sentirsi al sicuro e al riparo dal mondo esterno. Tuttavia, la frase “ascoltare un sottile dispiacere” suggerisce la presenza di una certa tristezza o malinconia, che può essere difficile da definire o descrivere. Questa frase rappresenta l’idea che l’esperienza umana è spesso una combinazione di emozioni diverse e contrastanti, e che la felicità e la tristezza possono coesistere nello stesso momento. Ci invita a essere consapevoli delle nostre emozioni e ad accettare la loro complessità.
- la frase “guidare a fari spenti nella notte per vedere se è così facile morire” potrebbe riflettere l’esperienza dell’Appel Du Vide, un termine francese che si traduce in “richiamo del vuoto”. Questo accade quando abbiamo quell’inspiegabile quanto irrefrenabile bisogno di fare un gesto inconsulto, come sporgerci su una scogliera e sentire un misto di emozioni tra una possibile caduta, e il brivido di provare una nuova emozione sconosciuta. E’ stata oggetto di studio da parte di molti psicologi, tra cui anche Richard Davidson, che ha esplorato la relazione tra emozioni e la capacità di regolare la risposta alle stesse. In particolare, Davidson ha sviluppato un’ipotesi sulla plasticità neuronale, ovvero la capacità del cervello di cambiare e adattarsi alle esperienze. Secondo questa ipotesi, le emozioni protettive possono diventare molto difficili da gestire se non si ha una buona capacità di regolare la risposta emotiva. Tuttavia, con l’allenamento, è possibile sviluppare questa capacità e rafforzare le reti neurali coinvolte nella regolazione emotiva, portando ad una maggiore stabilità.
- La frase “E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me/ Ma nella mente tua non c’è“, descrive la sensazione di sentirsi sopraffatti da un’emozione o da un pensiero che sembra fuori dal controllo, ma che gli altri non riescono a comprendere. Tuttavia, a volte può essere difficile per noi stessi e per gli altri comprendere le nostre emozioni e i nostri pensieri più profondi. Questa esperienza può essere legata alla difficoltà di esprimere le proprie emozioni o pensieri in modo chiaro e comprensibile agli altri. Talvolta, infatti, ciò che sentiamo dentro di noi può essere difficile da comunicare, specialmente quando si tratta di esperienze intime e personali e ciò può portare a un senso di isolamento e di frustrazione, come descritto nella canzone.
- “E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa nascere un giorno una rosa rossa” suggerisce la speranza e la fiducia in un futuro migliore. Il mettere a dimora una piantina verde rappresenta un atto di speranza e fiducia nell’idea che quella piantina possa crescere, prosperare e alla fine produrre un fiore rosso. Questa frase simboleggia l’idea che, anche se inizialmente le cose sembrano piccole e insignificanti, con la giusta cura e attenzione possono crescere in qualcosa di bello e significativo. Ci invita a perseverare nelle nostre attività e a nutrire la speranza che un giorno i nostri sforzi possano essere ricompensati con successo e realizzazione.
- “E prendere a pugni un uomo solo perché è stato un po’ scortese / Sapendo che quel che brucia non son le offese“: Questo verso sembra suggerire che spesso reagiamo emotivamente in modo esagerato ad eventi esterni, come un comportamento scortese, e che queste reazioni non sono sempre proporzionate alla situazione reale. la reazione impulsiva che spesso proviamo quando siamo arrabbiati o frustrati. Battisti ci invita a considerare che il vero problema spesso non sono le offese che subiamo dagli altri, ma piuttosto l’incapacità a gestire ed individuare correttamente quello che proviamo anticipando reazioni inconsulte e il modo in cui noi reagiamo ad esse. Secondo le neuroscienze affettive, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le emozioni sono elaborate in modo molto veloce e automatico nel nostro cervello, prima ancora che siamo consapevoli di esse. Spesso, la rabbia e la violenza non risolvono nulla e aggravano solo la situazione.
- “E chiudere gli occhi per fermare qualcosa che / È dentro me“. Il verso potrebbe suggerire due possibili emozioni, come la necessità di gestire le emozioni in modo più costruttivo e con maggiore consapevolezza “chiudendo gli occhi e concentrandosi su ciò che si sente” e aiutandoci a comprendere meglio le proprie emozioni e trovando un modo per esprimerle in modo sano e positivo. Ma lo stesso verso potrebbe anche suggerire che spesso ci rifiutiamo di affrontare le nostre emozioni più profonde, preferendo negarle o ignorarle piuttosto che affrontarle. Secondo le neuroscienze affettive, le emozioni rese inconsapevoli possono portare a problemi di salute mentale e fisica, come la depressione o l’ansia.
- “Parlar del più e del meno con un pescatore per ore ed ore, per non sentir che dentro qualcosa muore“, descrive la necessità di cercare la compagnia e il conforto degli altri per non sentire il peso delle proprie emozioni protettive. Parlare con gli altri può essere un modo per distogliere l’attenzione dalle preoccupazioni e dai problemi che ci affliggono, e può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia. Inoltre, la conversazione può offrire l’opportunità di condividere esperienze e di ricevere sostegno e consigli dagli altri. Secondo gli studi di Richard Davidson, l’interazione sociale può avere un impatto significativo sul benessere emotivo. Le relazioni positive con gli altri possono aumentare i livelli di felicità e di benessere psicologico, mentre la solitudine e l’isolamento sociale possono avere effetti negativi sulla salute mentale. Tuttavia, può essere difficile trovare le parole giuste per esprimere le proprie emozioni e aprire fino in fondo il proprio cuore. In questi casi, può essere utile cercare l’aiuto di un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che può offrire un ambiente sicuro e accogliente in cui esplorare e affrontare le proprie emozioni e pensieri più intimi.
- “E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire/ Dove il sole va a dormire“: questa frase evoca un senso di meraviglia e curiosità verso il mondo che ci circonda. In particolare, la vista della collina e del tramonto ci porta a riflettere sulla bellezza e l’enormità del creato. Inoltre, lo sguardo notturno sulla collina suggerisce anche una certa intimità con la natura, un senso di pace e tranquillità che possono essere ricercati come fonti di sollievo dalle nostre emozioni quotidiane. Richard Davidson ha studiato gli effetti positivi di queste esperienze naturali sulla salute mentale e il benessere delle persone. I suoi studi dimostrano che l’esposizione a esperienze positive, come la natura, può ridurre lo stress, aumentare la felicità e migliorare la nostra capacità di affrontare le sfide della vita. Questa frase quindi, suggerisce l’importanza di riconnettersi con la natura e di apprezzare la bellezza del mondo intorno a noi come modo per migliorare il nostro benessere emotivo.
CONCLUSIONI
Ci sarebbero molti altri spunti da elaborare, ma in generale il senso di questo articolo è far riflettere su come alcune di queste emozioni raccontate da Mogol e Battisti sono stati supportati negli anni successivi dalla ricerca sulle neuroscienze affettive, che evidenziano l’importanza di alfabetizzarci rispetto alle emozioni e sviluppare una mente positiva in modo da gestirle efficacemente per raggiungere il benessere emotivo.
Davidson ha inoltre evidenziato come il “chiudere gli occhi” e praticando la pratica della consapevolezza si possa avere un effetto positivo sul benessere emotivo. Anche Battisti, nel testo della sua canzone, sembra suggerire che ascoltare le proprie emozioni e la capacità di gestirle in modo costruttivo possano portare a una maggiore serenità interiore.
Anche se in una modalità ‘poetica’ e non scientifica Battisti ha in qualche modo anticipato gli studi Davidson, ed entrambi erano decisamente in linea tra loro, sostenendo il ruolo delle emozioni che possiamo provare nella vita; di tanto in tanto proviamo a cercare anche noi di ‘chiudere gli occhi’ e sviluppare una maggiore consapevolezza, imparando a raggiungere un equilibrio emotivo e una maggiore serenità interiore.
In conclusione, la canzone “Emozioni” di Lucio Battisti ci porta a riflettere sull’importanza di riconoscere le nostre emozioni per vivere meglio, come sostiene anche Richard Davidson nelle sue ricerche sulle neuroscienze affettive. Le emozioni, sia protettive che arricchenti, hanno un ruolo fondamentale nella nostra vita e nel nostro benessere psicologico, poiché ci aiutano a dare un significato alle nostre esperienze e a regolare il nostro comportamento in modo adeguato. Imparare a gestire le nostre emozioni e a comunicarle efficacemente agli altri può essere un passo importante per migliorare le nostre relazioni e la nostra qualità della vita.
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PS: Il presente articolo è frutto del pensiero dell’autore sulla base degli studi effettuati e non essendo un critico musicale, non vuole avere la presunzione di spiegare il pensiero dell’autore del testo.
1.edizione copertina: rispettivi copyright https://it.wikipedia.org/wiki/File:Profilo-lucio-battisti.svg