Blog

, , , , ,

COME MIGLIORARE LA SICUREZZA TRAMITE L’USO DI TECNOLOGIE E NUOVI MODELLI DI FORMAZIONE

COME MIGLIORARE LA SICUREZZA TRAMITE L’USO DI TECNOLOGIE E NUOVI MODELLI DI FORMAZIONE

La sicurezza sul lavoro è un aspetto cruciale in ogni ambiente professionale. Prevenire infortuni e incidenti è fondamentale per garantire il benessere dei lavoratori e la produttività delle aziende.

In questo contesto, la stessa legge italiana (D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) prevede con grande lungimiranza la necessità di valutare tutti i rischi sul lavoro effettuando programmi di miglioramento continuo (art. 2 comma 1 lett. q), e considerando l’eliminazione e la riduzione dei rischi …in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico raggiunto (art. 15 comma 1 lett. c)).

Il punto dolente è che i settori Ricerca & Sviluppo in Italia non vengono considerati una necessità primaria, e in molte Università italiane i programmi di istruzione sono sostanzialmente rimasti invariati da molti anni a questa parte.

E’ un dato accertato che oltre l’80% degli infortuni sono causati dal comportamento del lavoratore, insicuro e disattento, ma spesso anche inconsapevole. Questo ovviamente non esime il Datore di lavoro dalla sua responsabilità, anzi è un incoraggiamento a considerare nuove chiavi di lettura aiutando in modo concreto sia lo stesso DdL che tutti i lavoratori, in modo da rendere i luoghi di lavoro sempre più sicuri e salubri.

L’aumento della consapevolezza è pertanto un passo necessario a migliorare il comportamento del lavoratore e a favorire alti livelli di  sicurezza sul lavoro. La consapevolezza consente ai lavoratori di essere più presenti, attenti e responsabili delle proprie azioni, riducendo così il rischio di incidenti e infortuni sul posto di lavoro.

La mindfulness è una delle principali pratiche scientificamente valide per aumentare la consapevolezza nei lavoratori, nello specifico riconoscendo i limiti del proprio corpo e dello stato mentale, permettendo di auto-rilevare segnali di stanchezza, stress, affaticamento o distrazione, come anche la capacità di accorgersi della stanchezza e fermarsi in tempo prendendosi piccole pause rigenerative o saper richiedere supporto quando necessario.

Gli studi clinici sulla mindfulness hanno ad oggi all’attivo oltre 17.000 ricerche e nel solo motore di ricerca PUBMED alla voce “Mindfulness” possiamo trovare oltre 2.600 risultati.

risultati ricerca studi clinici sulla mindfulness fino all’anno 2023 – fonte PUBMED

Ciò che è importante sapere, è che esistono molti modelli di mindfulness e non tutti gli interventi risultano efficaci nei vari contesti lavorativi (esistono ad es. modelli pensati per bambini, adolescenti, pazienti clinici, pazienti oncologici, specifiche categorie professionali, etc.). E’ pertanto essenziale adattare e personalizzare l’approccio alla mindfulness in base alle esigenze e alle caratteristiche dei lavoratori di quel settore e dei rischi specifici a cui sono soggetti sul lavoro. Ciò richiede un’attenta valutazione dei bisogni formativi d’aula, delle esigenze dei lavoratori, delle sfide che affrontano e dei risultati desiderati in termini di sicurezza sul lavoro.

Inoltre, è importante considerare che la mindfulness non è l’unico strumento disponibile per migliorare la sicurezza sul lavoro. È possibile anche integrare approcci complementari, come nuovi modelli di formazione sulla sicurezza basati sulle neuroscienze, la sensibilizzazione alla raccolta dei feedback e dei near miss, l’adozione di pratiche di prevenzione specifiche del settore, modelli comportamentali, uso di tecnologie, etc..

La mindfulness può fungere quindi da componente aggiuntiva, offrendo benefici aggiuntivi come la gestione dello stress, l’attenzione e la consapevolezza delle condizioni lavorative.

Nel selezionare un modello di mindfulness da applicare nel settore della sicurezza sul lavoro, è consigliabile lavorare in collaborazione con esperti di mindfulness, consulenti di sicurezza e formatori del settore della salute e sicurezza. Questi professionisti possono fornire consulenza e orientamento sulla scelta dei modelli appropriati, sulla formazione dei lavoratori e sulla valutazione dell’efficacia delle pratiche di mindfulness implementate.

Oltre alla pratica della consapevolezza mindfulness esistono nuove tecnologie non invasive che consentono la rilevazione di parametri fisiologici per comprendere non solo il bilanciamento o sbilanciamento del sistema nervoso ma anche, con algoritmi predittivi specifici, la capacità di prevenire gli errori, soprattutto in momenti di grande carico cognitivo.

Tra le tecnologie disponibili oggi si stanno ottenendo risultati interessanti nell’uso del biofeedback, un processo attraverso il quale un individuo diventa consapevole delle proprie funzioni fisiologiche al fine di imparare ad autoregolarle. Attraverso l’utilizzo di sensori elettrofisiologici, come elettrodi o trasduttori applicati sulla pelle, il biofeedback misura e monitora vari parametri fisiologici come la frequenza cardiaca, la variabilità della frequenza cardiaca, la tensione muscolare, la temperatura cutanea e la respirazione. I segnali rilevati vengono poi restituiti al soggetto in tempo reale sotto forma di feedback visivo o uditivo.

Nel contesto della sicurezza sul lavoro, il biofeedback può essere utilizzato per aiutare i lavoratori a essere più presenti e consapevoli delle loro reazioni fisiologiche durante l’esecuzione delle attività lavorative. Ad esempio, attraverso il monitoraggio della tensione muscolare, i lavoratori possono essere consapevoli delle aree del corpo in cui si accumula tensione e imparare a rilassare attivamente quei muscoli per ridurre il rischio di infortuni legati alla tensione e al sovraccarico muscolare.

Il valore HRV (Heart Rate Variability), o variabilità della frequenza cardiaca, viene considerato un parametro d’avanguardia da molte Università del mondo e può essere utilizzato come tecnologia di rilevamento biofeedback per contribuire alla prevenzione degli infortuni e migliorare la sicurezza sul lavoro. La HRV si riferisce alle variazioni nel tempo tra i battiti cardiaci successivi e riflette l’adattabilità del sistema nervoso autonomo, responsabile del controllo delle funzioni automatiche del corpo.

La HRV è considerata un indicatore importante dello stato di salute e del benessere fisico e mentale di un individuo. Un’HRV elevata indica una buona capacità di adattamento del corpo a vari stimoli ambientali, mentre una bassa HRV può essere associata a stress, affaticamento o problemi di salute.

Nel contesto della prevenzione degli infortuni e della sicurezza sul lavoro, la HRV può fornire informazioni preziose sullo stato fisiologico e mentale dei lavoratori, consentendo loro di identificare potenziali rischi e adottare misure preventive.

In questo grafico è possibile osservare il miglioramento del dato HRV su un gruppo di 14 manager d’azienda in 2 settimane di raccolta dati

La pratica della mindfulness può essere pertanto  integrata nel contesto del biofeedback per favorire la presenza mentale e l’attenzione dei lavoratori. La mindfulness è una pratica che consiste nel portare l’attenzione in modo intenzionale al momento presente, senza giudizio. Attraverso esercizi di consapevolezza, come la focalizzazione sulla respirazione o sull’esperienza sensoriale, i lavoratori possono allenarsi a essere presenti e consapevoli delle proprie sensazioni fisiche, emotive e cognitive.

Integrando il biofeedback con pratiche basate sulla mindfulness, i lavoratori possono imparare a riconoscere i segnali fisiologici del loro corpo e ad adottare strategie di autoregolazione per mantenere uno stato di equilibrio e benessere durante il lavoro. Ad esempio, se un lavoratore inizia a sperimentare un aumento della frequenza cardiaca e della tensione muscolare, può utilizzare tecniche di respirazione consapevole per calmarsi e ritornare a uno stato di equilibrio.

Mindfulsafety è la prima startup in Italia ad utilizzare nelle formazioni sul lavoro, modelli mindfulness based e l’uso di tecnologie biofeedback per aiutare i lavoratori ad essere più presenti, consapevoli e in grado di autoregolare le loro funzioni fisiologiche. L’implementazione di queste tecniche richiede una formazione adeguata e un impegno sia da parte dei lavoratori che dell’azienda, ma i benefici in termini di prevenzione degli infortuni e di miglioramento del benessere dei lavoratori ne fanno uno strumento promettente per creare ambienti di lavoro più sicuri e salutari.

Per maggiori informazioni scrivi a:

info@mindfulsafety.it